La scuola NON è importante, studiare è FONDAMENTALE!
Caro Lele
oggi voglio parlarti di un argomento che mi sta particolarmente a cuore:
la tua istruzione.
Nel titolo ho scritto, in modo volutamente provocatorio, che la scuola non è importante.
Non è esatto.
La scuola È importante, ma non per quello che tutti pensano.
La scuola è importante perché ti dà la possibilità di socializzare con i tuoi coetanei.
La scuola è importante perché ti costringe a metterti in relazione con adulti che hanno AUTORITA’ nei tuoi confronti (preside, insegnanti, bidelli…).
Questi adulti a volte sono belle persone, competenti e che svolgono il loro lavoro con passione e amore, puoi imparare molto da loro.
Ma spesso ti toccherà avere a che fare con veri e propri “caxxoni”, gente che è lì a rubare lo stipendio e che ti rompe le scatole non per insegnarti qualcosa, ma perché sono dei frustrati infelici.
Beh, sai che c’è, anche da loro puoi imparare moltissimo ed è un primo assaggio di cosa troverai nel mondo.
Sta a te decidere che tipo di persona vuoi diventare e chi preferisci frequentare.
La scuola è importante perché ci sono delle regole da rispettare, orari e comportamento da tenere in classe.
Si dice spesso che l’educazione te la devono dare i genitori. VERISSIMO, sono d’accordo.
Ma penso anche che dovrebbe essere la “società” a fornire degli strumenti per educare i giovani.
Voglio dire, cosa facciamo con tutti quei ragazzi che non hanno una mamma e un papà amorevoli e che non hanno la voglia e le competenze per tirare su bene un ragazzo?
Li lasciamo abbandonati a loro stessi e ce ne freghiamo? Oppure proviamo ad aiutarli anche attraverso la scuola?
Io propenderei per la seconda ipotesi, anche perché un ragazzo disadattato diventa molto facilmente un adulto delinquente.
La scuola è importante perché inizi a conoscere la pressione dei compiti a casa, delle interrogazioni, dei compiti in classe etc.
Nel 2004 hanno tolto l’esame di 5° elementare, che stronzata! Era la prima prova da affrontare per un bambino che si affacciava all’adolescenza.
Io ricordo ancora l’impegno che ci avevo messo per prepararmi al meglio e credo non dimenticherò mai le lacrime di commozione di tua nonna Peppa, che a scuola non era andata, quando le maestre le dissero: “signora, suo figlio ha fatto un esame incredibile”.
La scuola è importante perché realizzi che se studi vai bene (e viceversa), che alcune materie ti piacciono e altre meno, e che di solito quelle che ti piacciono sono quello in cui vai meglio.
Per questo insisto sul fatto che ti impegni in qualsiasi cosa tu faccia, perché sviluppare questa attitudine e una certa etica del lavoro, ti renderà molto più facile trovare un lavoro che ami, invece di essere costretto a fare qualcosa che detesti!
Hai colto il senso di quello che voglio dirti o devo andare avanti?
C’è molto da imparare a scuola, molti genitori però si focalizzano sulla cosa sbagliata, “il rendimento scolastico”, come se quello fosse il parametro principale per valutare come se la sta cavando il ragazzo.
Ora, se ti fai bocciare e devi ripetere l’anno, è una rottura di scatole, penso che questo sia abbastanza ovvio, non fosse altro che poi ti trovi a rifare le stesse cose per il secondo anno consecutivo, sai che noia.
Ma alla stessa maniera, se hai tutti buoni voti ma ti è venuta la gobba a furia di studiare, non socializzi perché non esci mai, non fai sport…ecco, probabilmente sarà poi la vita a bocciarti.
Ed è altrettanto ovvio che, se alle superiori o all’università vorrai frequentare una scuola che necessita di una media alta, allora sarà importante avere dei buoni voti.
Ma alla stessa maniera, se hai tutti buoni voti ma ti è venuta la gobba a furia di studiare, non socializzi perché non esci mai, non fai sport…ecco, probabilmente sarà poi la vita a bocciarti.
E guarda che non lo dico io, lo dicono i fatti. E’ pieno di persone di successo che a scuola arrancavano e di “secchioni” con tutti dieci che poi non sono riusciti a combinare un caxxo.
Ecco, da questo punto di vista la scuola non è importante ed è per questo che non ti assillo per i voti che prendi (poi sia chiaro che se ti bocciano o ti rimandano, sei TU a rovinarti l’estate, NON IO 🙂 ).
I PROBLEMI DEL NOSTRO SISTEMA EDUCATIVO
In Italia abbiamo un problema strutturale, sia per come è studiato l’approccio educativo, che per come vengono formati gli insegnanti.
Ricordi quella volta che ti ho messo in imbarazzo con la maestra in prima elementare?
IO: buongiorno maestra, come si comporta mio figlio?
MAESTRA: abbastanza bene, ogni tanto però si distrae!
IO: e menomale!
E tu super imbarazzato che mi rimproveri mentre torniamo a casa: “ma Pa, non puoi dirle così alla maestra”
IO: Ma scusa Lele, secondo te è normale per un bambino di 6 anni rimanere seduto e concentrato per 8 ore? Se mi avesse detto che stavi zitto e buono per 8 ore ti portavo a far vedere da uno psichiatra.
E’ proprio sbagliata l’idea che un bambino debba stare seduto zitto e buono per tutto il giorno, caxxo manco io ce la farei a rimanere immobile ad ascoltare un insegnante per 8 ore di fila.
OBIETTIVI DELLA SCUOLA
In un mondo ideale, l’obiettivo della scuola dovrebbe essere quello di creare giovani dotati dell’autostima necessaria ad inseguire i propri sogni, mettendo a frutto i talenti che il buon Dio ci ha regalato.
Quindi uno dovrebbe completare il suo percorso di studi essendo consapevole che:
- studiare è divertente se lo fai nel modo giusto
- imparare cose nuove è piacevole oltre che utile
- possiamo imparare quello che vogliamo usando le giuste strategie
- ognuno ha dei talenti che può sfruttare, basta imparare a riconoscerli
Nel mondo reale invece sai cosa succede?
Che la maggior parte delle persone, finita la scuola, non apre più un libro manco sotto tortura e si convince di essere negato per l’apprendimento o peggio ancora di non essere sufficientemente intelligente.
E’ normale che sia così, te lo dicevo prima, è il sistema scolastico che non funziona e andrebbe stravolto.
Ti cito 3 aspetti che andrebbero migliorati:
- Attività fisica
Lo sport dovrebbe essere materia quotidiana, altro che 2 ore ginnastica a settimana quando va bene.
Non mi dilungo perché te ne ho già parlato in una PRECEDENTE LELE LETTERA
Lo sport è maestro di vita, è salvifico, pensa a quanti ragazzi che crescono in situazioni difficili che potrebbero avere una valvola di sfogo. O quanto sarebbe utile per il nostro sistema sanitario avere un popolo di persone che si abitua fin da bambini a fare movimento.
Non mi dilungo perché ti ho già parlato dell’argomento IN QUESTO POST, ma pensa a livello di prevenzione cosa significherebbe avere persone che si prendono più cura di se stesse.
2. Insegnare agli insegnanti il “Public Speaking“
Agli insegnanti dovrebbero mostrare come si tiene alta l’attenzione del pubblico, come si coinvolgono gli alunni, come si prepara uno “speech” come direbbero gli ammerigani, il famoso “Public Speaking”.
Perché pensaci bene, cosa fa un insegnante se non tenere delle presentazioni ogni santo giorno?
Quindi le competenze legate alla comunicazione dovrebbero essere parte integrante del percorso di studi di chi vuole fare l’insegnante.
Altro che: “Gino apri il libro a pagina 37 e leggi ad alta voce” per poi lamentarsi con noi genitori che: “La classe si distrae e disturba durante la lezione“.
Ma se devi leggere il libro stai a casa scusa, a scuola ti mando per sentire la spiegazione dell’insegnante, o sbaglio forse?
E chiudo con l’argomento che mi sta più a cuore, l’Intelligenza Emotiva.
Siamo reduci da una 3 giorni insieme in cui entrambi abbiamo lavorato sulle nostre emozioni, io con gli adulti e tu con i ragazzi della tua età.
La prima cosa che voglio fare è dirti quanto ti sono grato per aver accettato la mia proposta di accompagnarmi al corso.

Ti ho chiesto se volevi venire perché sono consapevole del fatto a scuola spesso passano messaggi del tutto sbagliati e pericolosi, delle etichette che rischiano di bruciare il tuo potenziale e richiedono molto lavoro per distaccarsene.
“è negato per la (matematica/inglese/disegno etc.)”
“è pigro”
“non gli piace studiare”
E quando si parla di emozioni ancora peggio, l’idea che le emozioni non vadano bene e che la cosa migliore sia quella di soffocarle.
“Non ti arrabbiare”,
“ma dai, non aver paura, è solo un’interrogazione”,
“su su non essere triste, il mare è pieno di pesci” (questo è quello che di solito ti dicono quando ti molli con la fidanzatina 🙂 ).
Quindi voglio essere molto categorico su questi temi.
Esistono persone particolarmente portate per qualcosa (si chiama talento), ma non esistono persone negate.
Nessuno è negato nell’apprendimento della matematica o di una lingua, è solo che non stai usando il canale giusto per apprendere.
Uno dei libri che mi ha più cambiato la vita è stato “Disegnare con la parte D” del cervello.

A me che avevano bollato come “negato per il disegno”, vedere che in realtà potevo disegnare bene se usavo le strategie giuste, mi ha letteralmente stravolto in positivo la vita (di questo ti parlerò in un’altra occasione).
Il problema è che se tu passi il messaggio al tuo cervello che sei negato per qualcosa, inevitabilmente non riuscirai in quella cosa.
E della pigrizia vogliamo parlarne?
Quante volte etichettano i ragazzi come pigri?
Voglio dire una cosa a quei portatori sani di intelligenza che si affrettano a dare dei pigri ai ragazzi:
“non sono pigri, sono solo scarsamente motivati all’apprendimento perché le vostre lezioni sono una palla infinita”.
Se invece di andare in aula a sprecare il tempo a raccontare i caxxi vostri o a tenere lezioni super.noiose, per poi riempirli di roba da studiare a casa su libri scritti dimmer…, riusciste a tenere delle lezioni un minimo interessanti, sono sicuro che otterreste dei risultati migliori dai vostri alunni.
La pigrizia infatti altro non è che mancanza di motivazione ed è dannatamente difficile essere motivati quando le lezioni sono noiose, i libri sono scritti male e lo studio viene vissuto come un obbligo invece che come un’opportunità di crescita.
Guarda il prof. che tiene le lezioni sulla “fisica che ci piace”, scommetti che con un insegnante così in aula non ti distrai?
Per concludere Lele, la scuola è importante per un sacco di ragioni, ma non per i voti o il rendimento scolastico, a nessuno fregherà un caxxo del voto che prendevi in geografia una volta che inizierai a lavorare.
Ma studiare, cercare di imparare da tutte le situazioni ed a tutte le persone, avere voglia di migliorarsi di continuo, ecco questo non è importante…è FONDAMENTALE!
Ai Circoli Virtuosi
EU
Lascia una recensione