skip to Main Content

Sai comunicare in modo CHIARO e ONESTO?

Se io fossi un bravo Marketer, oggi avrei mandato una mail alla mia lista per prolungare di 24 ore l’offerta che regalava 100€ a chi si iscriveva al METODO OLMETTO® entro la scadenza di ieri.

E’ una cosa che fanno tutti e le motivazioni che di solito usano per prolungare l’offerta sono sempre le stesse: 

  • una volta l’autoresponder ha fatto le bizze, 
  • l’altra il link per l’acquisto era sbagliato, 
  • poi mentre mandavano l’ultima mail hanno subito un attacco dagli hackers russi…

Insomma, una qualunque scusa è valida per prolungare l’offerta e raccattare gli ultimi indecisi.

Io però questa roba non l’ho mai fatta per una ragione molto semplice, va contro uno dei principi che divulgo col METODO OLMETTO®

Prima di andare avanti però ti incollo una mail che ho ricevuto da un mio studente perché voglio usarla per fare un esercizio:

Eugenio, 
da tempo tempo avrei voluto scriverti…ma solo oggi smetto di rimandare.

L’ultimo Campo Pratica a cui ho partecipato è stato quello sulla leadership. 


Poiché non ero responsabile di nessuno, non avrei neanche voluto partecipare, inoltre, in quel fine settimana, avrei dovuto accudire il cane di mia figlia; l’unico motivo per cui ho partecipato è  stata l’insistenza di Alberto a fare valere le mie esigenze su quelle di mia figlia. 


E’ stato difficile dire a mia figlia che non le avrei gestito il cane e..mi sono sentita in colpa per non averlo fatto.


Durante la prima giornata del campo pratica ero quasi infastidita, perché in passato ero stata responsabile e non lo ero più e mi sembrava di essere stata anche bravina…questa cosa mi tornava su come i peperoni durante la digestione. 


Poi ho provato a concentrarmi, rovesciando la situazione, cioè cercavo di pensare a cosa il mio responsabile si sarebbe aspettato da me… e mi sono accorta che negli ultimi mesi ero diventata una persona che non mi piaceva più: lamentosa, depressa,  e davo la colpa di tutto ai responsabili-…ops…proprio quello che non avrei dovuto fare… allora mi sono ripromessa di cambiare al mio rientro, cosa che poi ho fatto, smettendola di lamentarmi e se qualcuno veniva da me a lamentarsi io gli chiedevo cosa poteva fare lui per cambiare le cose…che per me è diventata la domanda chiave da quando ti conosco :-). 


A poco a poco il mio umore durante il campo pratica è migliorato, mi sono sentita sempre meno depressa e nel secondo giorno ho iniziato a realizzare che se anche non ero responsabile di alcuna struttura, nella pratica ero il punto di riferimento per alcune attività, e quindi ho pensato che avrei potuto esercitare la mia leadership in quel gruppo informale, cosa che già stavo facendo inconsapevolmente.


Conclusione: come al solito il campo pratica mi fa ricentrare su di me e i miei obiettivi e alla fine stavo meglio….potrei addirittura dire..che ero più felice 🙂


Sulla fine dello scorso mese di giugno un mio collega, responsabile di un settore, ha deciso di rinunciare al suo incarico.


Ho pensato a lungo se mi potesse interessare sostituirlo…avevo molti dubbi e mi sono chiesta se non fosse stato l’Io Pirla a parlare. 


Ho analizzato le mie emozioni ed ho capito che la paura faceva da padrona. 


Paura di non essere all’altezza, paura di non saper gestire le emozioni (i miei responsabili mi fanno spesso inc….perdere la pazienza), paura di ritrovarmi di nuovo con “tante cose da fare”, cioè di non saper applicare più il Metodo. 


Alla fine ho deciso che dovevo tentare, perché il non farlo mi avrebbe portato in una strada in discesa verso l’ignavia.


A quel punto mi sono detta: ok, se me lo chiedono accetterò.


Anche lì era rispuntato l’Io Pirla, come dici sempre tu: “se non chiedi….”.


Anche questa decisione  è stata sottoposta a varie indagini introspettive, fino a giungere alla conclusione che avevo paura di espormi. 


Se mi avessero offerto il posto sarebbe stata una cosa, ma se mi fossi offerta sarebbe stato diverso…l’avrei voluto io, non mi sarei poi potuta lamentare.


Ma questa esperienza era già capitata un anno e mezzo fa, con il posto vacante del mio capo…non avevo osato  (nonostante da una seduta di coaching fosse emerso il contrario) e poi hanno assegnato il posto ad un’altra persona di cui, presuntuosamente, avrei potuto far meglio. 


Sono andata dal responsabile e gli ho chiesto di valutare anche la mia candidatura. 


Non so cosa mi fossi immaginata che potesse rispondere, ma sono rimasta sorpresa dalla risposta: ci avevo già pensato.


Sono passate alcune settimane e poi mi hanno proposto un ruolo, ma non il posto del collega, ma una parte del suo settore + un altro settore.


Non sto ad entrare troppo nei dettagli, ma la struttura non stava in piedi, c’erano molte criticità di risorse umane. 


Non sapevo più cosa fare, perché non era quello che avevo pensato. Ci ho rimuginato molto e ho fatto una mappa, che ti allego. 


Praticamente non c’erano pro, ma solo contro.


Quindi ho pensato di rinunciare…con molta sofferenza.


Poi mi sono fatta la domanda: cosa potrebbe farmi cambiare idea?


Allora ho buttato giù quelle che potevano essere le condizioni per le quali avrei potuto accettare.


Ho scritto una mail ai miei responsabili spiegando che avrei potuto accettare solo a quelle condizioni.


Uno mi ha risposto no su tutta la linea, argomentando…

L’altro mi ha trattato male scrivendo che sono un lavoratore dipendente e devo fare quello che mi viene detto.

Quest’ultimo ha avuto anche l’idea di girare la mia mail con la sua risposta alla responsabile delle Risorse Umane, forse pensando di screditarmi. Invece lei (l’ho saputo dopo), gli ha detto di chiamarmi e di convincermi ad accettare.


Durante il colloquio lui ha accolto alcune mie condizioni e sui temi rimanenti ha detto che avevo frainteso :-)…comunque alla fine hanno concordato su tutto quello che avevo chiesto….e ho accettato.


Riflessione: se non stessi seguendo il tuo metodo non mi sarei proposta per il ruolo e avrei accettato la prima proposta pur sapendo che era indecente.

Tutte le domande che mi sono fatta mi hanno aiutato a capire meglio la situazione e quindi ad essere consapevole di quello che stavo facendo. Non so se ho fatto la scelta giusta, ma sicuramente l’ho ponderata.

Inoltre, aver messo delle condizioni e averle ottenute mi ha anche fatto sentire più forte, se avessi accettato ad ogni costo mi sarei sentire svilita.


II mio nuovo incarico è comunque una grossa sfida, ci sono tante cose che non funzionano, processi inadeguati, persone demotivate…ma mi sono buttata in questa nuova avventura (male che vada posso sempre rinunciare all’incarico). Mi sento di nuovo viva.


Una delle mie paure maggiori è di non saper gestire le emozioni.


Ho analizzato le casistiche in cui mi va il sangue al cervello e mi sono resa conto che capita quasi sempre quando la persona che ho davanti non rispetta il mio ruolo, non mi considera come dovrebbe.


Non so se la conclusione è giusta, ma credo che il bisogno non soddisfatto sia quello di importanza (una volta me lo hai detto su un altro tema…e non mi è piaciuto, non mi piace pensare che mi voglio sentire importante….ma quando rode…forse è proprio la verità).


Allora ho messo in gioco un’altra tua regola, non chiedersi se una cosa è giusta o sbagliata (invece io lo faccio sempre), ma cosa è funzionale o no ai miei obiettivi.


Un paio di volte mi sono impermalita…ho reagito male e ho subito capito che così sarei caduta nei soliti meccanismi. Allora ho chiesto scusa al mio capo per mail, scrivendo: scusa il mio comportamento, indipendentemente dall’aver ragione o torto (naturalmente pensavo di aver ragione 🙂 ). 


Lui mi ha risposto con una frase con la quale accettava le scuse, ma ammetteva anche di aver sbagliato.


Nei giorni seguenti mi sono imposta di contare fino a 10 prima di aprire bocca e in quei 10 secondi penso cosa è funzionale. 


Già una dozzina di volte sono riuscita a non arrabbiarmi (non arrabbiarmi davvero, e non “non esprimere la rabbia”) e a capire cosa era funzionale al mio lavoro e a dare meno importanza …al mio bisogno di importanza, di riconoscimento dall’esterno, e mi sono data una pacca sulla spalla per congratularmi per come ho saputo gestire la situazione :-)….direi in maniera più “intelligente”.


Sicuramente ci ricascherò…ma spero sempre meno.

Un’altra regola che cerco di tenere sempre presente è di distinguere le cose importanti da quelle urgenti (ora mi servirà tantissimo!) 

Per me era importante iniziare subito con una riunione di settore e ho tralasciato altre attività per prepararla bene.


Il primo giorno di ufficialità (29/07) avevo già fissato una call via Skype con tutto il settore per presentare la nuova riorganizzazione, la nostra mission e i nostri impegni a breve. Ho fissato un’ora, ho preparato una presentazione e sono rimasta nei tempi, compreso lo spazio dedicato alle domande.


Mi sembra di aver risposto adeguatamente anche ad un paio di provocazioni…e soprattutto ero tranquilla, pacata, composta, mentre prima di iniziare avevo un po’  paura del giudizio delle persone…ma dopo i primi minuti non ci ho pensato più.


Ho iniziato i primi colloqui, partendo dalla persona che so più ostile nei miei confronti….e nel durante non ho mai risposto al telefono, mantenendo l’attenzione sulla persona.


Insomma…sono partita… 


Il prossimo impegno con me stessa è quello di pianificare in maniera più puntuale e soprattutto anche sulla media distanza…non è una cosa che non  mi riesce bene 🙁 …ma Alberto pressa 🙂


Baci e….grazie di esistere :-)”


Hai letto con attenzione la testimonianza?

Perché adesso voglio parlarti di un principio fondamentale del METODO OLMETTO® e del perché è così importante imparare ad applicarlo anche quando apparentemente va contro i tuoi interessi.

Il principio di cui parlo è il seguente:

Comunicare in modo CHIARO e ONESTO!

Cosa significa?
Non credo ci sia particolare un bisogno di spiegazioni:

CHIARO = che si capisce, che non può essere frainteso.
ONESTO = che è la verità e hai l’intento di aiutare la persona a cui ti rivolgi, non di manipolarla per i tuoi interessi.

Ora, se questo principio è estremamente facile da capire, non è altrettanto facile da applicare purtroppo.

Puoi verificarlo con facilità, prova a guardarti intorno e potrai constatare che la maggior parte delle persone non sa comunicare in modo chiaro e onesto.

Per il primo aspetto, la CHIAREZZA, il problema è che c’è da sviluppare delle competenze.

Bisogna avere le idee chiare in testa ed essere poi in grado di esprimerle in modo comprensibile all’altra persona.

La maggior parte delle persone questa cosa non è in grado di farla.
Ti farei leggere alcune mail che ricevo o assistere a delle sessioni di Coaching per mostrarti che la maggior parte delle persone ha “poche idee ma ben confuse” :-).

Ad ogni modo, esprimersi in modo CHIARO richiede tempo e allenamento ma questa competenza si può sviluppare con un minimo di allenamento.

Comunicare in modo ONESTO invece è diverso.

Chiunque, IN TEORIA, potrebbe farlo fin da subito ma, nella PRATICA, solo pochissimi sono in grado di rispettare questo principio.

Questo perché comunicare in modo onesto richiede di essere disponibili a pagare il prezzo che comunicare in modo onesto comporta!

Il tuo cliente non lavora come gli chiedi e ti crea un sacco di problemi?

Tu abbozzi perché hai paura che se la prenda e non puoi permetterti di perderlo come cliente.

Il tuo capo continua ad interrompere il tuo lavoro con le sue richieste assurde?

Stai in silenzio perché è lui il capo e se dici qualcosa rischi una strigliata.

Stai vendendo una cosa e sei a conoscenza di un suo difetto?

Stai muto perché hai bisogno di quella vendita.

Mi segui?

Ti faccio un paio di esempio da quello che in teoria sarebbe il mio mondo, la formazione.

Qui di esempi di comunicazione DISONESTA ce ne sono quanti ne vuoi.

All’inizio di questo articolo per esempio te ne ho portato uno, la mail da inviare alla lista in cui si finge di aver subito un imprevisto per allungare la promozione.

E’ uno stratagemma che si usa per raccattare le ultime vendite, se segui il mondo della formazione ti sarà capitato più volte di ricevere una mail del genere, in cui una scusa qualunque veniva usata a questo fine.

Ma ce n’è un altro piuttosto evidente e decisamente più grave:

lo spaccio di soluzioni miracolose per cui risolverai il tuo problema velocemente e senza fare fatica anche se parti da zero.

Lo puoi tranquillamente verificare tu stesso, fatti un giro e guarda quanti corsi che promettono di farti diventare:

  • più ricco
  • più produttivo
  • più leader
  • più…aggiungi un po’ il cacchio che ti pare 🙂

in pochissimo tempo e senza far fatica grazie alla formula magica X.

E se noti, lo fanno usando sempre il medesimo copione:

1) ero un povero disperato, col conto in rosso che non sapevo manco se avrei mangiato la sera
2) stavo per morire (di fame, di incidente stradale, di malattia, …)
3) poi sono stato illuminato sulla via di Damasco e ho giurato a me stesso che non mi sarei più trovato in quella situazione
4) ho trovato la soluzione miracolosa che mi ha reso ricco, famoso e col pisello durissimo
5) adesso la voglio condividere con te perché sono bravo e buono
6) in men che non si dica anche tu rivoluzionerai la tua vita con il mio sistema già fatto
etc. etc.

Ora io non so come dirlo in modo educato, ma mi sono francamente rotto il caxxo di sentire ste storie.

Sia chiaro, Io sono fermamente convinto che, alcune persone eccezionali, possano rivoluzionare la propria vita in un battibaleno.

Ma la stragrande maggioranza di noi ha bisogno di TEMPO per cambiare, io ci ho messo anni per risolvere il mio problema di stress legato all’organizzazione, e non sono l’ultimo degli scemi!

  • Serve tempo per cambiare le proprie abitudini distruttive
  • serve tempo per sviluppare la fiducia di potercela fare se vieni da un’esperienza di tentativi falliti
  • serve tempo per rialzarsi dalle cadute che inevitabilmente un percorso di cambiamento e crescita personale prevede
  • serve tempo per condizionare positivamente l’ambiente che ti circonda (e non farsi condizionare invece negativamente da esso)

Ci sei?

Ora, se cerchi un modo che ti dia la possibilità di raggiungere più risultati in meno tempo posso aiutarti.

Potrai sfruttare la mia esperienza e metterci molto meno di quello che ci ho messo io, ma di certo non è una cosa che si può fare in due giorni e senza che tu ti dia da fare.

Come ho scritto all’inizio di questo articolo, l’offerta per risparmiare i 100€ è scaduta il 14 agosto e non si torna indietro.

Ma ho ancora diversi assi nella manica e lascerò aperto l’ingresso al METODO OLMETTO® fino al 31 di agosto, dopo chiuderò l’accesso e ti attacchi al tram :-).

CLICCA QUI E ACCATTATI IL BONUS SEGRETO

Pace, Bene e Trigu Meda
Eugenio

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami

Utilizziamo i cookie per assicurarti di darti la migliore esperienza sul nostro sito web.

Back To Top